La prevenzione degli sprechi alimentari nelle scuole parte da una corretta definizione dei capitolati di gara per l’affidamento del servizio di refezione scolastica. La previsione di specifici criteri volti a favorire la riduzione degli avanzi nei piatti e la redistribuzione delle eccedenze di pasto cotto non servito risulta infatti essenziale al fine di garantire il coinvolgimento attivo del soggetto gestore e l’integrazione di obiettivi di riduzione dello spreco alimentare nella prassi operativa del servizio mensa.
Tra le principali tipologie di iniziative realizzabili nelle/dalle scuole si segnalano in particolare:
- Progetti di educazione alimentare con attività in aula, laboratori, orti scolastici, visite esterne;
- Premi e concorsi per classi o scuole con focus sullo spreco alimentare;
- Misurazione/monitoraggio degli sprechi alimentari;
- Attività motoria prima della refezione;
- Interventi sulle modalità di somministrazione (es. scodellameno progressivo);
- Distribuzione di “food-bag” per consentire e promuovere l’asporto di pane, frutta, e prodotti confezionati non consumati;
- Sostituzione della merenda portata da casa con frutta a metà mattina;
- Interventi volti a migliorare il sistema di previsione delle presenze in mensa;
- Interventi volti a migliorare il refettorio scolastico (locali, arredi, stoviglie);
- Interventi sulla qualità e la presentazione del cibo;
- Interventi sul contesto relazionale: interazioni fra gli alunni, inclusione delle diversità, presenza di adulti (insegnanti, genitori, ecc.).
- Attivazione dei recuperi del cibo non somministrato da destinare ad enti di beneficenza del territorio;
- Attivazione dei recuperi degli avanzi per piccoli allevatori o per animali da affezione.