L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) propone una distinzione tra perdite e sprechi alimentari in base allo stadio della filiera agroalimentare in cui avviene il fenomeno. L’espressione “perdite alimentari” viene utilizzata per identificare le perdite che si verificano negli stadi più a monte della filiera (coltivazione, raccolta, immagazzinamento, trasporto e trasformazione), legate principalmente a cause “involontarie” (eventi atmosferici, mancanza di accesso al mercato, carenze infrastrutturali nella logistica distributiva etc...), mentre l’espressione “sprechi alimentari” viene utilizzata per identificare gli sprechi che si verificano negli stadi più a valle (distribuzione commerciale, ristorazione, consumo domestico), causati da comportamenti del consumatore o da scelte determinate da valutazioni di convenienza aziendale.