Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il valore economico del cibo sprecato a livello globale si aggira intorno ai 1.000 miliardi di dollari/anno. Ai costi “vivi” della produzione alimentare vanno aggiunti i costi “nascosti”, la cui valutazione, se pure ancora parziale, è stata effettuata dalla FAO e pubblicata nel 2014 nello studio “Food Wastage Footprint - full costs accounting”. Nell’analisi economica vengono considerati aspetti “inediti”, come i costi imputabili ai conflitti legati al controllo delle risorse naturali, al trattamento di patologie legate all’impiego di pesticidi in agricoltura, alla depurazione delle acque, alla perdita di habitat naturali e dei relativi servizi eco-sistemici, agli effetti dei cambiamenti climatici e della riduzione della disponibilità di acqua, ai processi di erosione e di riduzione dello stato di salute dei terreni agricoli, ai sussidi pubblici alla produzione alimentare. La stima che ne deriva (2.600 miliardi di dollari) tiene conto solo in parte dei “costi nascosti” dello spreco alimentare a livello globale. Molti altri aspetti non sono stati presi in considerazione per la mancanza di metodologie di stima affidabili.